Capalbio è un bel borgo del sud della Toscana, che si erge su un colle coperto dalla tipica macchia maremmana.

Capalbio è uno dei borghi più belli e suggestivi della Maremma toscana. Si trova esattamente nella parte più meridionale della Maremma, al confine con la regione Lazio, e dall’alto della sua collina domina tutto il territorio circostante. Appartiene alla provincia di Grosseto. Per la grande importanza del suo patrimonio, Capalbio è stata, in passato, anche soprannominata la Piccola Atene. Il comune è stato premiato con le 5 vele e come prima posizione nella Guida Blu per l’accoglienza e la qualità del suo territorio.

Il borgo, nato come castello delle Tre Fontane di Roma (VIII secolo), nel periodo medioevale fu di proprietà della famiglia Aldobrandeschi. Successivamente passò ai Conti Orsini e nel 1416 fu annesso alla Repubblica Senese. In seguito il territorio fu assegnato a Cosimo de’ Medici entrando in un periodo di lenta ma inesorabile decadenza. Il successivo passaggio ai Lorena segnò per Capalbio la perdita dell’autonomia e la disgregazione sociale. Questa situazione si rivelò ideale per il proliferare del banditismo, che terrorizzò la Maremma per moltissimi anni. La tradizione narra, infatti, che a Capalbio abbia trascorso la maggior parte della sua latitanza Tiburzi, il più famoso brigante maremmano, le cui imprese divennero tanto leggendarie da essere ricordate ancor oggi.

Passeggiare oggi per Capalbio significa scoprire un borgo che malgrado le alterne vicissitudini ha saputo conservare sostanzialmente intatto il suo antico impianto medievale. Bellissimo passeggiare lungo il tracciato delle mura, sulle quali si può percorrere integralmente l’antico cammino di ronda, da cui si gode di un panorama aperto e suggestivo su tutta la campagna circostante. In fatto di conservazione da notare anche una delle porte della cinta, quella Senese, che dispone ancora delle ante originali del Quattrocento in legno massiccio. Capalbio, per la sua eleganza e la non eccessiva distanza da Roma, è negli anni diventata mèta di un turismo elitario, attratto dall’affascinante atmosfera che si respira tra le stradine del borgo o ammirando l’antico castello che domina la vallata sottostante e dal quale sono visibili le belle spiagge di Chiarone, Macchiatonda e la Torba. Una volta in zona oltre all’immancabile sosta sulla battigia vale certamente la pena fare una passeggiata nella bella riserva naturale che circonda le sponde del Lago di Burano, perfetta per praticare birdwatching in diversi periodi dell’anno.

La notorietà di Capalbio nel tempo si è consolidata anche grazie al Festival del cortometraggio Capalbio Cinema, che si svolge tutti gli anni nella prima quindicina del mese di luglio, e che richiama nella località importanti personalità nazionali e internazionali. Da segnalare, infine, nella località di Garavicchio l’affascinante Giardino dei Tarocchi, realizzato dalla grande artista Niki de Saint Phalle.

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DAL 5 AL Luglio 2018

Capalbio in Tavola

Nel mese di luglio si svolge in località Borgo Carige questo evento enogastronomico a cura di ASD Costa d'Argento di Borgo Carige; per informazioni Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Sagra dei piatti tipici Capalbiesi
Crostini Toscani, Acquacotta, Tortelli al Cinghiale, Brigoli alla Buttera, Bistecca di Vitellone, Bistecca di Maiale, Pollo allo Spiedo, Salsicce, Cinghiale alle mele, Patatine Fritte e Fagioli..
Dolci e buon vino maremmano…

 

 https://www.youtube.com/embed/F2vbpvgZ9JA 

Capalbio è uno dei borghi più belli e suggestivi della Maremma toscana.

Si trova esattamente nella parte più meridionale della Maremma, al confine con la regione Lazio, e dall’alto della sua collina domina tutto il territorio circostante.
Il comune è stato premiato con le 5 vele e come prima posizione nella Guida Blu per l’accoglienza e la qualità del suo territorio.

 

Capalbio è meta anche per gli amanti della natura e dello sport in generale, spesso rappresenta una tappa delle grandi escursioni naturalistiche in bicicletta che si possono fare nella Maremma Toscana. Itinerari meravigliosi dove si può godere della natura a 360 gradi, immersi nel verde delle colline e delle campagne con un clima che accompagna tutti gli odori della natura stessa. Il comune di Capalbio comprende anche la Strada del Vino e dei Sapori, questa strada parte da lontano attraversa luoghi e scenari diversi ma sempre molto attuali, racconta di civiltà molto antiche ma allo stesso tempo non dimenticate, rappresenta un territorio ricco di storia, tipicità e tradizioni con un rimando alla più autentica genuinità.


Capalbio è meta anche per gli amanti della natura e dello sport in generale, spesso rappresenta una tappa delle grandi escursioni naturalistiche in bicicletta che si possono fare nella Maremma Toscana. Itinerari meravigliosi dove si può godere della natura a 360 gradi, immersi nel verde delle colline e delle campagne con un clima che accompagna tutti gli odori della natura stessa. Il comune di Capalbio comprende anche la Strada del Vino e dei Sapori, questa strada parte da lontano attraversa luoghi e scenari diversi ma sempre molto attuali, racconta di civiltà molto antiche ma allo stesso tempo non dimenticate, rappresenta un territorio ricco di storia, tipicità e tradizioni con un rimando alla più autentica genuinità.

Dalla vetta di Capalbio si può ammirare uno splendido territorio che abbraccia la Maremma intera, scendendo fino alla pianura, oltre alle meravigliose pinete e il mare.

Il comune di Capalbio rappresenta anche l’oasi della Riserva del WWF nel lago di Burano, separato dal mare da due sentieri sabbiosi dove si possono incontrare falchi, conigli selvatici, istrici, puzzole e molto altro ancora. Proprio per questo motivo Capalbio rappresenta la meta ideale per coloro che sono appassionati di arte grazie alla presenza del meraviglioso borgo storico e per coloro che amano passare le loro vacanze a contatto con la natura, il benessere e il relax. Confina a nord con il comune di Manciano e a ovest con lo splendido comune di Orbetello; inoltre, nel suo territorio, sono presenti due laghi, il lago di San Floriano e il lago Acquato, trai corsi d’acqua bisogna segnalare anche il Chiarone. 

La storia di Capalbio è strettamente collegata alla storia del suo Castello, appartenente alla donazione all'Abbazia dei Santi Anastasio e Vincenzo alle tre fontane già nell’805 da parte di Carlo Magno. Vive un periodo fiorente fino a quando, dopo il 1555, le condizioni economiche subiscono una stasi a causa di diversi fattori tra cui l’insalubrità delle zone paludose. Dopo la seconda guerra d’indipendenza, Capalbio passerà al Regno d’Italia.

Numerosi eventi che caratterizzano il comune di Capalbio tra i quali, uno dei più importanti l’International Short Festival, inaugurato nel 1994 da Michelangelo Antonioni proponendo un cinema di nicchia rivolto al cortometraggio d’autore sia italiano che internazionale. Un’altra manifestazione importante e molto sentita è una rassegna di libri, dedicata a chi ha il piacere di leggere, si svolge ogni anno nel mese di agosto, in una delle piazze più suggestive del borgo: Piazza Magenta.

L’economia di Capalbio si basa molto sul turismo e, allo stesso tempo, anche sulla denominazione all’omonimo capo di abbigliamento tradizionale maremmano, che si ispira alla moda dei fattori e signori dell’Ottocento, oggi acquistata dalla multinazionale dei vestiti la Belstaff.

Patria della gastronomia, la maremma offre anche la possibilità di poter degustare moltissimi prodotti tipici, molto saporiti. L’importante, a Capalbio, è fare attenzione ai prezzi: essendo un borgo molto rinomato, spesso potrebbe essere molto semplice finire per pagare molto più del dovuto. Molto rinomato a è la presenza della DOC, che comprende vini bianchi, rossi, rosati, vini santi la cui produzione enologica è molto antica, dove la bellezza selvaggia della macchia mediterranea lascia spazio a colline ricche di oliveti e vigneti che si alternano agli antichi centri archeologici di origine etrusca e romana, creando uno scenario unico di alto valore storico, artistico e culturale. La zona di produzione dei vitigni comprende anche parte dei comuni di Magliano in Toscana, Orbetello, Manciano e Capalbio, appunto.

La cucina di Capalbio è famosa sia per i piatti legati alla terra che a quelli legati al mare, il Capalbio Bianco infatti ben si accompagna ai molluschi e ai crostacei ma anche ad alcuni prodotti tipici toscani quali la panzanella, il marzolino e la minestra di riso. Mentre il Capalbio rosso viene degustato anche dalla popolazione locale con piatti sempre tipici toscani molto più strutturati e corposi come ad esempio i fegatelli, il polpettone alla fiorentina, la ribollita, la bistecca alla fiorentina e la lepre. Infine il rosato invece accompagna i tipici crostini con il lardo di colonnata, la caciotta toscana, la pappa con il pomodoro e le varie zuppe di lenticchie e legumi in generale. Inoltre per i più golosi non mancano i dolci, pasticceria secca come i tipici biscottini di Prato, i brigidini, il castagnaccio e i ricciarelli.

 

 

 

Cinema Detour, Roma, Via Urbana 107

 Cinque edizioni di un festival d’autore e i vent’anni di uno storico cineclub romano. Questi i primi ingredienti di una proposta culturale fuori dagli schemi e sicuramente al di là di traiettorie conosciute.

11 lungometraggi e 12 corti in concorso, eventi speciali e fuori concorso, anteprime nazionali: la selezione che il Detour, interamente dedicata al tema del viaggio e suoi corollari, offre al pubblico romano per il proprio compleanno, è di quelle da non dimenticare.

 

Il Festival è realizzato con il sostegno di Regione Lazio Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili; con il Patrocinio di Biblioteche di Roma e Roma Multietnica e in collaborazione con Moving Docs, Doc.it, Creative Europe Media, Il Mandarino, Luci dalla Cina.

 

Si inizia il 5 novembre con una serata evento in cui, in occasione dei 100 anni della rivoluzione russa e dei primi vent’anni del Detour, sarà proiettato e musicato dal vivo Ottobredi Sergej Ėjzenštejn (1928). La sonorizzazione del film muto Alice in Wonderland di W. W. Young del 1915 chiuderà il festival il 26 novembre, prima della premiazione finale.

 

Tre notevoli fuori concorso arricchiscono il programma: Poesia Sin Fin di Alejandro Jodorowsky (2016) e Miles Ahead di e con Don Cheadle, sulla vita del grande genio del jazz Miles Davis, in anteprima romana. Per gli sportivi l’affascinante The Dolphin man, girato in Grecia, sulla vita del grande apneista francese Jacques Mayol, soprannominato proprio Dolphin man. Un viaggio sui viaggi dell’uomo che ha rivoluzionato il mondo dell’apnea e dell’immersione profonda.

Il programma del concorso, che animerà i weekend di novembre, vede anteprime e scoperte eclatanti. Due giurie decreteranno i vincitori. La Giuria per i Lungometraggi è composta dal Presidente Vittorio Moroni, regista, autore, sceneggiatore, Lea Tafuri, sceggiatrice e Luca Mandrile, regista, montatore. La Giuria per i Cortometraggi vede come membri il Presidente Gianclaudio Cappai, regista, autore, Giovanna Addivinola, montatrice, organizzatrice di festival, Paolo Cavalcanti, produttore discografico, organizzatore di festival e mostre d'arte visiva.

Tra i lunghi Punk à chien del francese Remi Mazet in cui un giovane outsider disilluso e solitario percorre le strade della Francia in compagnia di un cane, vivendo di espedienti, fin quando non si accorge che c’è qualcosa che non va nel suo cane. Il documentario Flat Tyre – An American Music Dream di Ugo di Faenza segue l’incredibile viaggio musicale attraverso gli USA del gruppo di giovani musicisti napoletani “La terza classe”, alla ricerca delle radici profonde della musica popolare americana.

Sagre Balere di Alessandro Stevanon racconta la storia di Omar, cresciuto nella periferia di Milano e destinato a fare il carrozziere, ispirato dalle voci degli anni d’oro del liscio ascoltate nella più grande discoteca d’Italia, lo Studio Zeta di Angelo Zibetti, e il suo lungo tour in tutte le regioni del Nord Italia nel suo ventesimo anno di carriera.

Istanbul Echoes di Giulia Frati analizza il rapido processo di gentrificazione di Istanbul. In soli cinque anni i quartieri di classe operaia sono stati demoliti, i loro residenti si sono spostati. Una situazione preoccupante che attira l'attenzione di alcuni giovani militanti, e in particolare un gruppo di attiviste hip-hop. Ritmando abilmente il suo film con suoni ambientali urbani, Giulia Frati ha seguito questa trasformazione del tessuto sociale della metropoli nell’arco di un decennio.

A Paradise Too Far del canadese Denis Langlois segue le tracce dei fratelli Samuel e Émilie, entrambi affetti da una forma leggera di autismo, che partono con una motoslitta per andare alla ricerca di quel paradiso dove tutti dicono che la madre, morta, sia andata. Quello di Samuel e Émilie è un viaggio al tempo stesso geografico e spirituale, che metterà a dura prova le loro capacità e sonderà i limiti della loro complessa relazione.

Anissa 2002 del francese Fabienne Facco racconta la storia e la fuga di Anissa, sposa adolescente marocchina.

Transitory Lives di Thomas Kunstler e Dimitris Lambridis: il viaggio in parallelo di tre rifugiati siriani dalle rive di Lesvos al cuore dell'Europa continentale, e il loro faticoso tentativo di integrazione nel nuovo mondo, tra speranza e disillusione.

Mingong di Davide Crudetti affronta un tema alquanto attuale: la migrazione in massa di milioni di lavoratori cinesi che dall’entroterra si riversano nelle megalopoli costiere per cercare lavoro. ‘Mingong’ significa proprio contadino-operaio. Un viaggio nel tempo nella vecchia Cina che oggi sta scomparendo, un viaggio volto a intercettare I milioni di cinesi che si spostano dai paesi verso la megalopoli del mare.

Tra i corti, The Edge della russa Alexandra Averyanova in cui una donna anziana vive in una piccola stazione, persa nella profondità della campagna. Ogni giorno, per molti anni, percorre i binari. L’unico evento nella vita della donna è un treno che passa per la sua stazione senza fermarsi.

The Troubled Troubadour di Sébastien Simon e Forest Ian Etsler è un road movie surreale con elementi di commedia, western e allegoria, sulla storia senza tempo di un uomo che affronta la propria morte.

Distancia di Cristian Perez Scigliano narra di Raul, che arriva a Londra in cerca di un futuro migliore. Da solo in una delle più grandi città del mondo, si renderà  conto di quanto sia difficile vivere da immigrato.

Shadows of Endurance di Diego Scarponi è un viaggio attraverso due secoli di storia americana, confrontando le vite della gente che vive attualmente nella contea di Harlan, un’area spogliata della sua identità: con il patrimonio di storie orali raccolte dall’autore italiano Alessandro Portelli in oltre 30 anni di ricerca sul campo. zona mancanza di lavoro, relazioni, futuro e speranza.

Info: prenotazioni e info su www.cinedetour.it - FB Cine Detour

 

Biglietti: ingresso riservato ai soci Detour con tessera annuale - contributo eventi: 5 euro film in concorso, 6 euro Miles Ahead, 8 euro sonorizzazioni live

 

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